È realistico parlare di un possibile esaurimento dei diamanti puri nei prossimi anni? La domanda di diamanti naturali è destinata a crescere a dismisura in funzione dell’entrata in campo dei cosiddetti paesi emergenti, in particolare Cina ed India, mentre l’offerta è destinata a calare a causa della drastica riduzione dello sminamento. Studi di settore prevedono la chiusura di molte miniere entro i prossimi dieci anni e una totale estinzione estrattiva a partire dal 2050.
Sulla formazione dei diamanti, c’è sempre stata discordanza in merito fra chi ritiene che le condizioni fondamentali che hanno innescato i processi di geminazione del carbonio,si siano generate a cavallo del consolidamento della crosta terrestre circa 4 miliardi di anni fa e fra chi sostiene che tali condizioni siano ancora presenti nelle viscere della terra e quindi che sia ancora possibile la formazione di diamanti. Quest’ultima ipotesi, però, è smentita dal fatto che nonostante le assidue ricerche non si trovino più nuove miniere. Il diamante, quindi, sta diventando una materia prima in via di estinzione e, come tale, è destinato a diventare una delle gemme più rare al mondo.
Cosa sono i diamanti puri?
I diamanti sono classificati e quotati sul mercato secondo una scala di valori, il cosiddetto metodo delle 4 C, sistema inteso come insieme di elementi che influiscono sul pregio della pietra e sono:
- Peso
- Purezza
- Colore
- Taglio
Questi criteri vengono affiancati da altri elementi come:
- Simmetria
- Fluorescenza
- Politura
I diamanti assolutamente puri trovati in natura sono rarissimi quindi molto preziosi. Le inclusioni sono classificate in una scala riconosciuta a livello internazionale, che parte da “puro”e arriva fino a “inclusioni presenti“.
La valutazione è basata sulla visibilità di impurità con una lente a 10 ingrandimenti. La purezza del diamante insieme al colore è uno dei fattori che incide maggiormente sulla sua rarità, sul valore e di conseguenza sul suo collocamento nella Piramide della Qualità dei Diamanti.